Domenica della Sacra Famiglia

(Sir 3,3-7.14-17a; Sl 127; Col 3,12-21; Mt 2,13-15.19-23)

         Cari fratelli e sorelle in questa domenica dopo Natale la Chiesa ci invita a celebrare la Sacra Famiglia e così ci invita a meditare in questa che è l’istituzione più importante creata da Dio, la famiglia. Più importante che la chiesa, che lo Stato, o qualsiasi altra istituizione, perché la famiglia è giustamente la base, il fondamento della persona umana. Infatti nella famiglia di Nazareth troviamo un vero modello, dove sono coltivati i valori essenziali umani e religiosi, l’amore, la fede, il rispetto, l’obbedienza, la gioia, l’umiltà, la libertà.  
         Non per altro motivo i nemici di Dio e della fede, non riuscendo distruggere la Chiesa e la religione hanno cambiato la tattica,  e oggi quello che troviamo in tutto il mondo, ma particolarmente nel mondo occidentale è un attacco feroce alla famiglia, con diversi tipi di politiche, cambiamenti di concetti. Basta pensare nell’ideologia di genero, diversi tipi di unioni civili che vogliano equipararsi al vero matrimonio tra uomo e donna, politiche di controllo di natalità ecc.
         La famiglia è il contesto dove una persona è proprio educata e dove deve imparare l’amore, rispetto, e le altre virtù umane e spirituali, il primo luogo dove una persona impara ad amare ed essere amato. Perciò ha voluto il proprio Dio che la famiglia fossi sacra. Il contesto perfetto di educazione della persona umana. Non bisognammo fare forza per vedere che diverse persone in nostro tempo stanno essendo distrutte perché non hanno più l’opportunità di essere creati e vivere in un contesto vero d’amore famigliare.
         Ma qui, oggi, più che criticare le diverse politiche anti-famiglia, che come sappiamo tanto bene, sono diversi, vorrei sottolineare i valori fondamentali che ci offre i testi liturgici d’oggi, affinché ognuno di noi, possiamo fare un buon esami di coscienza, e vedere veramente dove possiamo migliorare la nostra condotta cristiana d’accordo con nostro stato di vita, e qui non importa il ruolo che abbiamo nel mondo, perché sempre siamo membri di una famiglia (madre, padre, figlio, nonno, nonna, fratello, sorella, nipote, zio, ecc.) e anche della grande famiglia di Dio in cui siamo i suoi figli amati.
         Dio ha voluto sacralizzare la famiglia e ha fatto proprio di essa il contesto perfetto per versare il suo amore per l’umanità. Anzitutto vorrei chiamare l’attenzione per un distaglio tanto comune nella nostra vita e nella nostra fede, che alle volte può passare un può inosservato. Pensiamo quanti sono i concetti e categorie utilizzati per gl’autori sacri che ci rimettono subito alla famiglia in tutta la Sacra Scrittura e nella pratica religiosa. Sia per specificare istituzioni create da Dio, sia per specificare funzioni e stati di vita nel cristianesimo. Basta pensare in un primo momento che il proprio Padre ha voluto che il suo Figlio unico Gesù crescessi in una famiglia umana dove c’era un papà, una mamma.
         Ma non ferma li, San Paolo fa un’analogia profonda paragonando il matrimonio di uomo e donna con l’unione di Cristo con la Chiesa (cfr. Ef 5,32). Il proprio Gesù in diversi momenti di preghiera si riferisce a Dio chiamandolo di Padre, forse nel suo momento più difficile e di angoscia nel Getsemani l’ho ha chiamato Abbà, papà. Dio Padre anche si riferisce a Gesù come il suo Figlio molto amato (cfr. Lc 3,21-22). Gesù chiama tutti quelli fanno la volontà del suo Padre di fratello, sorella e madre (cfr. Mc  3,31-35).
         Non per altro motivo i diversi stati di vita a cui siamo chiamati a vivere nella Chiesa sempre sono state chiamate anche attraverso le categorie di Famiglia, padre, madre, fratello e sorella consacrati, padre e madre di famiglia ecc. Infatti sappiamo bene che un buon sacerdoti è quello che si comporta come un buon padre di famiglia, custodendo il suoi figli spirituali, essendo sempre disponibile per proteggerle, perdonarle in nomi di Cristo i suoi peccati, dando il vero cibo de vita che è l’eucaristia. Come sapere se abbiamo un buon parroco? Molto semplice, basta pensare se quando abbiamo bisogno di un consiglio, di una confessione, se lo troviamo sempre li, disponibile e attenti.
         Una buona suora è quella che ama le altre come vere sorelle, vere madre, sapienti e amorose.
         Infatti sono tantissime gli esempi e categorie famigliari usati nella Sacra Scrittura per dimostrare come il rapporto con Dio e fra noi stessi deve essere un rapporto di famiglia. Già i primi cristiani si chiamavano tra di loro come fratelli. San Paolo al cominciare le sue lettere alle diversi comunità cristiani loro chiamavano fratelli.
Carissimi, la liturgia d’oggi ci fa meditare come deve essere il nostro rapporto fra noi, non possiamo più vivere come si fossimo avversari, oppure come semplice conosciute. Specialmente nelle grandi città le persone non si trattano più come famiglia, non si aiutano a vicenda. Basta pensare in quante dei nostri vicine non sappiamo nemmeno il nome, quanto più il bisogno.
Cristianizzare il mondo significa trasformare i rapporti tra gli esseri umani in rapporti umani, questa è la cultura dell’incontro che tanto ci parla nostro amato Papa Francesco.
La seconda lettura d’oggi ci ricorda questa realtà di forma profonda, “Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri.” (Col 3, 12)
La Sacra Scrittura parla per sé, non bisognammo fare forza per capire cos’è tenerezza, bontà, umiltà, mansuetudine, magnanimità, ma senza dubbio bisognammo fare più forza per mettere questo in pratica nella nostra famiglia se è che vogliamo essere vere cristiani. Questo piccolo passaggio ci permette approfondire anche il senso di questo sopportare a vicenda di cui parla San Paolo, non è mero resistere ai loro difetti, ma molto dipiù, significa dare sopporto, amore, carino.
Carissime vorrei finire la nostra meditazione d’oggi soltanto leggendo nuovamente qualche parti dei testi liturgici d’oggi, che sono tanto profondi che parlano per sé stessi e cosi, ognuno di noi, potrà esaminare la propria coscienza e vedere dove deve migliorare il suo comportamento cristiano.
Chi onora il padre espia i peccati e li eviterà e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita. Chi onora sua madre è come chi accumula tesori.” (Sir 3, 4-5)
chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre” (Sir 3,7)
Voi mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi Mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino” (Col 3, 18-21)

Carissimi, al fare questo non stiamo dimenticando le diversi tribolazione e difficoltà di diversi tipi che la nostra famiglia umana sono sottomessi, e nel Vangelo d’oggi vediamo che nemmeno la famiglia di Gesù è stata liberata di un contesto sfavorevole. Vivere queste consigli spirituali è la forma più efficace di combattere i nemici di Dio, di andare contro la corrente e veramente trasformare il nostro mondo in un mondo più cristiano. 

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