Domenica della Sacra Famiglia
>> domingo, 29 de dezembro de 2013 –
HOMILIAS
(Sir 3,3-7.14-17a; Sl 127; Col 3,12-21; Mt 2,13-15.19-23)
Cari fratelli e sorelle in
questa domenica dopo Natale la Chiesa ci invita a celebrare la Sacra Famiglia
e così ci invita a meditare in questa che è l’istituzione più importante creata
da Dio, la famiglia. Più importante che la chiesa, che lo Stato, o qualsiasi
altra istituizione, perché la famiglia è giustamente la base, il fondamento
della persona umana. Infatti nella famiglia di Nazareth troviamo un vero
modello, dove sono coltivati i valori essenziali umani e religiosi, l’amore, la
fede, il rispetto, l’obbedienza, la gioia, l’umiltà, la libertà.
Non per altro motivo i nemici
di Dio e della fede, non riuscendo distruggere la Chiesa e la religione hanno
cambiato la tattica, e oggi quello che
troviamo in tutto il mondo, ma particolarmente nel mondo occidentale è un
attacco feroce alla famiglia, con diversi tipi di politiche, cambiamenti di
concetti. Basta pensare nell’ideologia di genero, diversi tipi di unioni civili
che vogliano equipararsi al vero matrimonio tra uomo e donna, politiche di
controllo di natalità ecc.
La famiglia è il contesto
dove una persona è proprio educata e dove deve imparare l’amore, rispetto, e le
altre virtù umane e spirituali, il primo luogo dove una persona impara ad amare
ed essere amato. Perciò ha voluto il proprio Dio che la famiglia fossi sacra.
Il contesto perfetto di educazione della persona umana. Non bisognammo fare
forza per vedere che diverse persone in nostro tempo stanno essendo distrutte
perché non hanno più l’opportunità di essere creati e vivere in un contesto
vero d’amore famigliare.
Ma qui, oggi, più che
criticare le diverse politiche anti-famiglia, che come sappiamo tanto bene,
sono diversi, vorrei sottolineare i valori fondamentali che ci offre i testi
liturgici d’oggi, affinché ognuno di noi, possiamo fare un buon esami di
coscienza, e vedere veramente dove possiamo migliorare la nostra condotta
cristiana d’accordo con nostro stato di vita, e qui non importa il ruolo che
abbiamo nel mondo, perché sempre siamo membri di una famiglia (madre, padre,
figlio, nonno, nonna, fratello, sorella, nipote, zio, ecc.) e anche della
grande famiglia di Dio in cui siamo i suoi figli amati.
Dio ha voluto sacralizzare la
famiglia e ha fatto proprio di essa il contesto perfetto per versare il suo
amore per l’umanità. Anzitutto vorrei chiamare l’attenzione per un distaglio
tanto comune nella nostra vita e nella nostra fede, che alle volte può passare
un può inosservato. Pensiamo quanti sono i concetti e categorie utilizzati per
gl’autori sacri che ci rimettono subito alla famiglia in tutta la Sacra
Scrittura e nella pratica religiosa. Sia per specificare istituzioni create da
Dio, sia per specificare funzioni e stati di vita nel cristianesimo. Basta
pensare in un primo momento che il proprio Padre ha voluto che il suo Figlio
unico Gesù crescessi in una famiglia umana dove c’era un papà, una mamma.
Ma non ferma li, San Paolo fa
un’analogia profonda paragonando il matrimonio di uomo e donna con l’unione di
Cristo con la Chiesa (cfr. Ef 5,32). Il proprio Gesù in diversi momenti di
preghiera si riferisce a Dio chiamandolo di Padre, forse nel suo momento più
difficile e di angoscia nel Getsemani l’ho ha chiamato Abbà, papà. Dio Padre
anche si riferisce a Gesù come il suo Figlio molto amato (cfr. Lc 3,21-22).
Gesù chiama tutti quelli fanno la volontà del suo Padre di fratello, sorella e
madre (cfr. Mc 3,31-35).
Non per altro motivo i
diversi stati di vita a cui siamo chiamati a vivere nella Chiesa sempre sono
state chiamate anche attraverso le categorie di Famiglia, padre, madre,
fratello e sorella consacrati, padre e madre di famiglia ecc. Infatti sappiamo
bene che un buon sacerdoti è quello che si comporta come un buon padre di
famiglia, custodendo il suoi figli spirituali, essendo sempre disponibile per
proteggerle, perdonarle in nomi di Cristo i suoi peccati, dando il vero cibo de
vita che è l’eucaristia. Come sapere se abbiamo un buon parroco? Molto
semplice, basta pensare se quando abbiamo bisogno di un consiglio, di una
confessione, se lo troviamo sempre li, disponibile e attenti.
Una buona suora è quella che
ama le altre come vere sorelle, vere madre, sapienti e amorose.
Infatti sono tantissime gli
esempi e categorie famigliari usati nella Sacra Scrittura per dimostrare come
il rapporto con Dio e fra noi stessi deve essere un rapporto di famiglia. Già i
primi cristiani si chiamavano tra di loro come fratelli. San Paolo al
cominciare le sue lettere alle diversi comunità cristiani loro chiamavano
fratelli.
Carissimi, la liturgia d’oggi ci fa meditare come
deve essere il nostro rapporto fra noi, non possiamo più vivere come si fossimo
avversari, oppure come semplice conosciute. Specialmente nelle grandi città le
persone non si trattano più come famiglia, non si aiutano a vicenda. Basta
pensare in quante dei nostri vicine non sappiamo nemmeno il nome, quanto più il
bisogno.
Cristianizzare il mondo significa trasformare i rapporti
tra gli esseri umani in rapporti umani, questa è la cultura dell’incontro che
tanto ci parla nostro amato Papa Francesco.
La seconda lettura d’oggi ci ricorda questa realtà di
forma profonda, “Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di
tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi
a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri.” (Col 3, 12)
La Sacra Scrittura parla per sé, non bisognammo fare
forza per capire cos’è tenerezza, bontà, umiltà, mansuetudine, magnanimità, ma
senza dubbio bisognammo fare più forza per mettere questo in pratica nella
nostra famiglia se è che vogliamo essere vere cristiani. Questo piccolo
passaggio ci permette approfondire anche il senso di questo sopportare a
vicenda di cui parla San Paolo, non è mero resistere ai loro difetti, ma molto
dipiù, significa dare sopporto, amore, carino.
Carissime vorrei finire la nostra meditazione d’oggi
soltanto leggendo nuovamente qualche parti dei testi liturgici d’oggi, che sono
tanto profondi che parlano per sé stessi e cosi, ognuno di noi, potrà esaminare
la propria coscienza e vedere dove deve migliorare il suo comportamento
cristiano.
“Chi onora il padre espia i peccati e li
eviterà e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita. Chi onora sua madre è come
chi accumula tesori.” (Sir 3, 4-5)
“chi obbedisce al Signore darà consolazione
alla madre” (Sir 3,7)
“Voi mogli, state sottomesse ai mariti, come
conviene nel Signore. Voi Mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con
durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore.
Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino”
(Col 3, 18-21)
Carissimi, al fare questo non stiamo dimenticando le
diversi tribolazione e difficoltà di diversi tipi che la nostra famiglia umana
sono sottomessi, e nel Vangelo d’oggi vediamo che nemmeno la famiglia di Gesù è
stata liberata di un contesto sfavorevole. Vivere queste consigli spirituali è
la forma più efficace di combattere i nemici di Dio, di andare contro la
corrente e veramente trasformare il nostro mondo in un mondo più cristiano.