Santo Agostinho - Confessioni (Libro XI) - (italiano)
>> segunda-feira, 29 de julho de 2013 –
Filo Medieval
Nel
libro XI, Santo Agostino mette Il problema del Tempo, lo che è, da dove viene,
como puoi essere compreso e missurato dall´uomo.
Per
Il santo filosofo, lo fondamento di tutto è Il próprio Dio, che è eterno, e il
tempo è opera della sua creazione. Il tempo, como tutte le creature di Dio,
vieni in un solo momento (rationes seminales). Per egli, Il tempo è dato dal
Logos di Dio (Verbo Eterno), ma Il Logos non ha successione, Il tempo invece lo
ha (4).
Cosí,
Il tempo è primeramente nella Intelligenza Divina, che è eterna e poi vieni ad
esistenza attraverso un atto libero della volontà di Dio (5-6). La difficoltà
di comprensione del tempo consiste infatti che Il tempo non può misurare all'eternità,
perchè l’uomo non può pensare fuori dal tempo.
Sant’Agostino,
sugere uma analisi del tempo da una prospettiva psicológica dell´uomo stesso,
perché la voce di Dio è sentita da uomo nel tempo attraverso la sua coscienza,
che anche è una creazione di Dio (6).
Egli
giustifica Il fatto che Il tempo è una creazione osservando che Il tempo ha
un´estensione, e se non la possiede non sarebbe tempo, ma eternità.
Quindi,
afferma che c’é un´incoerenza nella domanda “Cosa faceva Dio prima di fare il
cielo e la terra?” (10-13), dice che nella domanda stessa si presuppone temporalità
(prima), però Dio è eternom, non è soggetto alla temporalità, dunque nella
eternità di Dio non c’è “prima” e si un eterno oggi. Cosí, dice il santo, il
tempo non puó misurare alla eternità.
Allora
propone un´analisi psicológica del tempo (14-15), come una categoria della
ragione umana, con fondamento nella realità, dopo cerca di mostrare come l`uomo
apprende il tempo (16-18), il suo aspetto ontologico, tuttavia non parla in
questo capitolo.
Egli giustifica tale postura
dimostrando che il contenuto del tempo (passato, presente e futuro) somente puó
essere analisado dall`uomo nella sua ragione stessa, perché l’analise del tempo
(per si) non è possibile all`uomo. “Se il futuro e passato sono, desidero
sapere dove sono. Se ancora non riesco, so tuttavia che, ovunque siano, là non
sono né futuro né passato, ma presente. Futuro anche là, il futuro là non
esisterebbe ancora; passato anche là, il passato là non esisterebbe più.(18)”
La sua analisi psicologica del tempo è
spiegata attraverso una tríade: la memoria (il passato), l´intenzione o
l´attenzione (il presente) e la spera o l´aspettativa (il futuro), Le tre ci
sono presenti nella mente umana.
Quindi, il santo filosofo cerca di
capire come l´uomo puó misurare il tempo, e la sua risposta é che lo fa
attraverso del carattere psicologico della sua coscenza, vale a dire, la
percezione della mente umana, perché il tempo c’è una certa distensione
(21-23). Afferma dopo, che il tempo non è il movimento dei corpi, ma misurato
per lui (26).
Tuttavia, l´uomo non è coeterno con Dio, perché per
Lui non c’è né passato né futuro, ma somente un eterno oggi, che è